Che cos'e' l'andrologia? Chi è l'andrologo?![]() L'andrologia si può considerare come una nuova disciplina medica, formatasi nella seconda metà del secolo appena trascorso, con il contributo di altre discipline come l’urologia, l'endocrinologia, la genetica, la neurologia e la psicologia che gli hanno fornito una buona parte delle sue basi teoriche. Oggi ancora molti, anche tra i medici, confondono l’andrologia con l’urologia ma bisogna sempre tenere presente che la differenza tra un andrologo ed un urologo è dovuta soprattutto al fatto che il primo (l’andrologo) ha, come campo specifico di interesse, l’area sessuale e riproduttiva del maschio e, anche quando affronta problemi nell'area uro-genitale o propriamente urologica, pensa sempre alle possibili e future conseguenze che questi possono dare sulla sfera sessuale e riproduttiva. Per capire cosa è l’andrologia dobbiamo ricordare subito che tutti i fattori biologici della risposta sessuale si situano a diversi livelli: genetici, ormonali e neurologici.
I cromosomi furono scoperti nel 1800 e sono in numero fisso per ogni specie, l'uomo ne ha 46. Il maschio è caratterizzato dalla formula genetica 46 XY. SindromiEsistono sindromi in cui sono presenti delle alterazioni del numero dei cromosomi come, ad esempio, lasindrome di Klinefelter in cui l'individuo è portatore di 47 cromosomi (vi è un cromosoma X in più e la formula diventa 47 XXY). Altra sindrome rarissima, ma che da sempre ha eccitato la fantasia dell'uomo, è l'ermafroditismo. In questo caso vi è un mosaico genetico: alcune cellule hanno cromosomi sessuali XX (femminili) ed altre cromosomi XY (maschili).
MalformazioniAccanto a queste alterazioni cromosomiche vi sono poi le più comuni malformazioni come ilcriptorchidismo o ritenzione testicolare o distopia testicolare in cui uno od entrambi i testicoli possono essere ritenuti in addome. In questo caso la temperatura interna dell'addome è troppo alta per permettere un normale sviluppo dei testicoli. Altra malformazione dei genitali esterni maschili è l'ipospadia.
Sviluppo e maturazione sessualeGli ormoni sessuali sono importanti soprattutto nel determinare la maturazione di quella parte del sistema nervoso centrale che scatena lo sviluppo puberale, l'epoca in cui l'individuo diventa capace di riprodursi. La pubertà dura circa cinque anni e inizia a manifestarsi verso gli 11 anni. Parliamo invece di pubertà precoce quando questa si verifica nel bambino prima dei 10 anni. Le cause possono essere molteplici: ad esempio, una secrezione prematura di ormoni ipotalamici idiopatica , senza cause apparenti, oppure dovuta a malattie infiammatorie o a tumori del sistema nervoso centrale
Durante la fase puberale inizia l'organizzazione definitiva della pulsione sessuale. Sotto la spinta di questa, l'adolescente attraversa un periodo nel quale attua una "sperimentazione" a livello individuale e sociale dei ruoli, non solo sessuali, per trovare poi nella società il posto che meglio corrisponde ai suoi bisogni profondi e a quelli di chi lo circonda. Questo processo è chiaramente anche un fatto storico legato ai valori culturali che caratterizzano una determinata epoca. Un altro aspetto, presente in questa fase dello sviluppo sessuale, spesso inutilmente drammatizzato, èl'omosessualità. Qualche decina di anni fa si pensava ancora che fosse una malattia; oggi si pensa che il comportamento omosessuale ed eterosessuale non siano che aree differenti del largo spettro del comportamento sessuale umano e che né l'uno né l'altro può essere giudicato più o meno normale. D'altronde è difficile se non impossibile definire un concetto “stabile” di normalità nel comportamento sessuale; l'andrologia stessa in questo senso è una disciplina che insieme ad altre cerca di studiare il "normale" e di capire ed aiutare chi si trova in difficoltà.
Tutto questo senza mai dimenticare l’ultimo concetto di “salute sessuale” come viene dichiarato dall’Organizzazione Mondale della Sanità nel 1982: L'articolo è tratto inegralmente da: MEDICITALIA.IT |