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Sterilizzazione Maschile

Contraccezione maschile: in attesa dei contraccettivi ormonali, oggi con la vasectomia sicuri al 100%
Notizia dal XXV Congresso Nazionale della Società Italiana di Andrologia

Agipress - Notizia n.18474 del 12/06/2009 - 12.22.45

Contraccezione maschile: in attesa dei contraccettivi ormonali, oggi con la vasectomia sicuri al 100% La più sicura delle tecniche di sterilizzazione maschile non gode ancora di una legislazione ad hoc in Italia

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Catania, 12 giugno 2009 – Nel mondo la vasectomia è un metodo di sterilizzazione adottato da 42-60 milioni di uomini, in particolare in Paesi come la Nuova Zelanda, gli Stati Uniti, l’Olanda, la Corea del Sud, l’Australia e la Cina e scelto come sistema di controllo delle nascite dal 5% delle coppie.
In Cina, paese che rappresenta un quinto dell’intera popolazione mondiale e che deve intervenire per contenere l’incremento demografico, oltre il 50% delle coppie ha un partner sterilizzato con un rapporto uomo/donna che fino a qualche anno fa era quantificato 1 a 3. L’avvento della vasectomia di ultima generazione, minimamente invasiva e di rapida esecuzione, ha portato ad un sovvertimento di tale rapporto: 5 uomini per ogni donna che si sottopone a legatura tubarica (il corrispettivo femminile della vasectomia).

Al contrario in Italia, il ricorso a questo tipo di pratica è estremamente ridotto: secondo la banca dati online del Ministero della Salute, dal 1999 al 2005 sono stati registrati 653 ricoveri per sterilizzazione maschile. Gli interventi classificati come “vasectomia” sono 1.717 ma solo 397 le procedure indicate come “sterilizzazione dell’uomo”.

Lo sottolinea uno studio presentato in occasione del XXV Congresso Nazionale della Società Italiana di Andrologia, in corso a Catania (10-13 giugno - Centro Congressi Le Ciminiere), che mette in luce una situazione nella penisola particolarmente complessa legata a ragioni ideologiche e giuridiche.

Sebbene, infatti, negli ultimi anni la vasectomia sia stata riconosciuta come diritto individuale grazie al lavoro di diversi giuristi ed esperti di bioetica, continua ad essere percepita, soprattutto da chi non ne conosce le modalità, come un atto lesivo della virilità o come una “mutilazione chirurgica” in seguito alla quale non è più consentita una sessualità normale ed appagante.
Con l’intervento, infatti, non ci sono cambiamenti nel desiderio e nel modo di vivere il piacere, l’erezione resta immutata così come l’aspetto del liquido seminale ed è l’unico metodo contraccettivo maschile sicuro al 100%.

“La vasectomia è un intervento semplice ed è il sistema contraccettivo maschile più sicuro e con maggiore garanzia di efficacia – spiega il Prof. Vincenzo Gentile, Presidente della Società Italiana di Andrologia - consiste nella chiusura dei dotti deferenti, in modo da impedire agli spermatozoi di raggiungere lo sperma e fuoriuscire all’esterno; grazie all’utilizzo di nuove tecniche chirurgiche, l’intervento viene effettuato in anestesia locale senza incisioni significative e con una minore invasività. Dopo circa 30 minuti ed un’ora di osservazione il paziente può tornare a casa da solo. Infine, non tutti sanno che la vasectomia porta alla sterilità dopo circa 90 giorni ed è reversibile.”

A differenza degli interventi per il ripristino della sterilità, in Italia la vasectomia non è a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

“Sebbene il divieto di sterilizzazione sia stato abrogato nel 1978, non esiste tuttora alcuna regolamentazione giuridica organica, anche se la legittimità della vasectomia è stata sancita da numerose sentenze e il ricorso alla sterilizzazione è ritenuto giurisprudenzialmente lecito - spiega Giovanni Andrea Coppola, dell’UOC di Microchirurgia Generale – Sez. Microchirurgia Andrologica, Casa di Cura “Fabia Mater” – Un. Degli Studi di Roma “La Sapienza” – Resta inoltre netta discriminazione tra uomo e donna, dal momento che lo Stato si fa carico degli interventi di legatura tubarica ma non della vasectomia”.

Il coito interrotto e il preservativo, quest’ultimo utile nella prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse, restano le tecniche più utilizzate, nonostante abbiano tassi di gravidanza poco accettabili e che non consentono una libertà totale nel rapporto in termini di “naturalezza”.
I metodi ormonali, come iniezione o posizionamento sottocute di testosterone, sono ancora in fase di studio.

“In attesa degli studi a lungo termine sui contraccettivi ormonali, la vasectomia è attualmente il miglior metodo contraccettivo disponibile per l’uomo - precisa Bruno Giammusso, Presidente del Congresso Nazionale della SIA – è un dovere del medico informare il paziente dell’esistenza e delle caratteristiche di questo sistema contraccettivo, che merita sotto tutti gli aspetti di diventare oggetto di una legislazione più chiara e di rientrare tra quelli che sono gli interventi sostenuti dal SSN”.


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