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Il Premio Nobel a Robert Edwards, padre della fecondazione assistita

di LAMBERTO COPPOLA

Con caloroso entusiasmo accolgo la notizia che al biologo Robert Edwards è stato assegnato il Premio Nobel per la Medicina. Assieme al ginecologo Patrick Steptoe, Bob è stato il padre della Riproduzione Assistita. Si deve infatti a loro la nascita del primo bambino al mondo mediante tecnica IVF, Louise Brown nata a Oldham, Regno Unito, il 26 luglio 1978. 


L'entusiasmo proprio di Bob e di Patrick ha ispirato molti altri gruppi nel mondo, per cui noi giovani di allora possiamo dire con orgoglio di essere stati tutti suoi allievi.

Lo conobbi infatti assieme a Patrick durante una colazione di lavoro alla Fondazione Cini di Venezia, proprio nell'ottobre 1978. Steptoe aveva appena terminato la sua relazione sulla nuova tecnica, che descrisse in modo corretto, semplice e non enfatico, come ci si poteva aspettare. Parlammo di varie cose e sorridemmo quando dissi lororo che mio figlio era nato lo stesso giorno di Louise.

Parlammo, soprattutto con Steptoe, di segni zodiacali e sostenemmo che nascere sotto gli auspici del del Leone avrebbe dato fortuna ad entrambi. Poi scappammo, perché stavamo per essere sommersi dall'acqua alta, indossammo gli stivaloni messi a disposizione dall'organizzazione e ci salutammo.

In quel momento pensavo "Tecnica bagnata, tecnica fortunata" . Non mi sbagliavo.

Da quando infatti nel 1978 nacque Louise Brown si calcola che i bambini venuti al mondo grazie alla così detta Fecondazione in Provetta oggi nel nostro pianeta sono oltre 4 Milioni e 300mila.

Patrick Steptoe morì dieci anni dopo, ma Bob l'ho sempre rivisto con piacere in tutti gli eventi organizzati dalla European Society of Human Reproduction and Embryology (ESHRE) di cui è stato fonfatore e primo presidente nel 1985. L'anno seguente, e sotto la sua guida, ESHRE ha pubblicato il primo numero della prestigiosa rivista Human Reproduction di cui Bob è stato redattore per i successivi 15 anni.

Il Prof. Luca Gianaroli, attuale Presidente ESHRE (un presidente italiano!), ha scritto una e-mail a tutti noi soci della European Society of Human Reproduction and Embryology. Egli dice: "Senza Bob non ci sarebbe ESHRE e nemmeno la rivista Human Reproduction. Tutti noi che lavoriamo nel campo della medicina e biologia riproduttiva saremmo più poveri. Sono pochi al mondo gli specialisti del settore e gli embriologi la cui carriera e le loro competenze non sono in qualche modo state plasmate dalla formazione ESHRE e dalle sue pubblicazioni scientifiche, tutto questo in definitiva noi lo dobbiamo a Bob. Questo è un giorno di orgoglio per ESHRE, nonché la giusta ricompensa per Bob, il cui lavoro pionieristico, spesso fronte di opposizione enorme, ha portato a compimento tante famiglie".

Personalmente ritengo che Patrick Steptoe e Bob Edowards sono stati pionieri anche nel creare un modello assistenziale e scientifico diverso, in cui si vede la fattiva collaborazione del medico e del biologo che lavorano gomito a gomito nell'interesse delle coppie e dei pazienti che ci chiedono aiuto. Questa è la filosofia che ho sempre adottato, che dovrebbe essere d'esempio alle altre discipline e che ho cercato di trasmettere ai miei allievi, ai miei collaboratori ed ai miei figli.

Tutto ciò lo ho imparato proprio da loro, Patrick e Bob, in quel piovoso, ma fortunato giorno d'autunno a Venezia.


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