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ISTEROSCOPIA: che cos'è e a che cosa serve

L'isteroscopia è una tecnica endoscopica che permette di visualizzare direttamente il Canale Cervicale e la Cavità Uterina.
Attraverso una serie di avanzamenti tecnologici si è giunti oggi ad ottenere una strumento in grado applicare la tecnica a tutte le pazienti in tutte le condizioni e nelle più svariate situazioni.Tutto ciò con una invasività ed un disconfort sempre minore.

Infatti oggi l’ isteroscopia è una tecnica ambulatoriale che, in buone mani, permette sempre l’accesso alla cavità uterina e quindi di fare diagnosi e terapia nello stesso momento endoscopico.
Numerose e sempre più diversificate sono le applicazioni di questa tecnica che sempre di più trova spazio nella pratica ginecologica. 
Con il progredire della tecnica, parallelamente al diffondersi di una corretta mentalità, le indicazioni sono aumentate: si sono via via aggiunte tutta una serie di possibilità diagnostiche ed operative derivanti soprattutto dalla grande versatilità dello strumento.



Vantaggi dell'isteroscopia office

1) E’ applicabile a tutte le pazienti anche di giovanissima età o di età molto avanzata a prescindere dall’integrità dell’imene o da pregressi interventi  (tipo conizzazione o amputazione di collo), in grandi obese ed in condizioni limitanti di vario tipo (asma, ipertensione, coagulopatie, diabete).

2) Non necessita di alcun tipo di anestesia.
3) Permette la visione diretta e quindi una immediata diagnosi.
4) Permette l’esecuzione di una biopsia mirata e l’asportazione di piccole patologie (polipi -fibromi).
5) E’ ripetibile con facilità.
6) E’ gravata da poche e modeste complicanze.
7) Ha pochissime contro-indicazioni: Gravidanza, Mestruazione in atto (possibile eseguirla durante altri sanguinamenti), Malattia infiammatoria pelvica acuta, Carcinoma della cervice.
 

Principali indicazioni

1) AUB o sanguinamento uterino abnorme.
2) La Sterilità 
3) La necessità di controllare la cavità uterina (su indicazione di altre tecniche: ecografia, citologia, isterosalpingografia).
4) Situazioni patologiche già evidenziate: PolipiMiomiSinechie, IUD dislocati o persi. 
4) Pazienti che assumono Tamoxifene e che necessitano del controllo della cavità uterina
5) Amenorrea secondaria (post abortum o da Sinechie).
 


Tecnica

I due elementi fondamentali sono: buona manualità e strumenti adeguati.

Si parla di buona manualità perché l’esecuzione richiede l’uso contemporaneo delle due mani con gesti e movimenti diversi. Immaginate un violinista che mentre con le dita pizzica le corde e tiene il braccio in posizione con l’altra mano spinge l’archetto e lo fa danzare, tutto ciò richiede un lungo training.
Aggiungiamo che l’immagine è mediata dal monitor e ciò comporta uno sforzo di adattamento che è stato calcolato di circa 4 volte rispetto ad una visione diretta. 
A questi elementi va necessariamente aggiunta la preparazione generica e specifica del medico che esegue l’esame e non ultima la sua umanità (cioè la capacità di interagire con la donna che deve sottoporsi all’esame). 
Non è certo superfluo soffermarsi sul fatto che prima di un esame endoscopico bisogna raccogliere attentamente l'anamnesi, chiarire ogni dubbio e riscuotere il consenso (in fondo non è fondamentale che sia un consenso scritto ). Quello che conta e diventa determinante sul buon andamento dell’esame è che la donna non solo dia il consenso ma che realmente “accetti” l’evento.

Ma torniamo alla strumentazione e agli accessori: l'endoscopio più moderno (quello che si usa senza speculum vaginale) ha un diametro massimo di 4 mm cioè all’incirca la metà del mignolo di un bambino e come questo la sua sezione non è circolare ma ovale, risulta quindi adatto al passaggio nel canale cervicale che è il segmento che congiunge il fondo della vagina con la cavità uterina.
In realtà il canale cervicale ha una forma più ovale che rotonda e quindi bisogna adattare il profilo della strumento alla sezione del canale: questa scoperta ha finalmente fatto superare le difficoltà che si incontrano per raggiungere l’interno dell'utero e soprattutto ha reso l’esame non doloroso e facile da eseguire, beninteso a condizione che l’attrezzatura abbia i requisiti descritti , infatti è sufficiente che l’isteroscopio sia 1 millimetro in più o che non abbia la forma ovale ma quella circolare perché tutto diventi difficile e doloroso se non impossibile ( tutte cose che fanno ancora parte del presente perché molti medici non si sono ancora adeguati ) .
Bisogna anche dire che è proprio per questi motivi che molti considerano l’isteroscopia un esame doloroso e invasivo e ancora oggi consigliano l’anestesia generale: oggi l’esame va condotto senza alcun tipo di anestesia e ciò semplicemente perché non è necessaria.

Articolo tratto interamente da sito www.paginenemedice.it


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