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FACEBOOK SOTTO ACCUSA

I social network favorirebbero la diffusione delle malattie a trasmissione sessuale.

(GAC - 26/03/10) - L'Agenzia Giornalistica Italiana riporta una notizia proveniente dal britannico Daily Telegraph, secondo cui Facebook potrebbe essere il responsabile dell'aumento dei casi di sifilide in Gran Bretagna. Secondo quanto dichiara Peter Kelly, direttore della sanità pubblica a Teesside, nel nord-est dell'Inghilterra, il personale sanitario avrebbe trovato uno stretto legame tra i siti di social networking e l'aumento della malattia. Il fenomeno riguarda, soprattutto, giovani donne di età compresa fra 20 e 24 anni, e uomini fra 25 e 30 anni che fanno largo uso di internet per incontri mirati al sesso occasionale.
"C'è stato un aumento di quattro volte del numero di casi di sifilide rilevati - ha spiegato Kelly - e ad essere colpite sono state le donne più giovani. E' stato osservato che molte delle persone hanno incontrato partner sessuali attraverso questi siti''.

E tra i tanti, pare che Facebook risulti quello più gettonato.
La sifilide (molto diffusa e temuta nei secoli scorsi quando era conosciuta come "morbo gallico" o "mal francese") è un infezione provocata da un batterio chiamato Treponema Pallidum, che provoca la comparsa di ulcere a livello delle mucose genitali, delle labbra e della gola. Il decorso può essere lento ed insidioso, caratterizzato dalla comparsa di febbre, dolori articolari, fino a conseguenze molto gravi che possono manifestarsi anche dopo decenni, quali cardiopatie e disturbi neurologici.
In tutta Europa, Italia compresa, fino a qualche anno fa la sifilide veniva confinate nell'elenco delle malattie veneree di ormai rara osservazione, dal momento che le campagne di sensibilizzazione sull'utilizzo del profilattico avevano sortito il loro effetto positivo ed i casi di contagio erano drasticamente diminuiti.
Ma negli ultimi 5 anni la diffusione ha ripreso quota in tutti i paesi civilizzati, Italia compresa.
I motivi? Gli esperti riconducono la questione essenzialmente a due fattori. Da un lato l'immigrazione di soggetti provenienti da Paesi in cui la sifilide rappresenta ancora un grave problema sanitario; dall'altro la precocità dei rapporti sessuali di ragazzi non ancora adeguatamente sensibilizzati sui rischi del rapporto occasionale.
Dal Policlinico di Milano, ad esempio, fanno sapere che in Lombardia le diagnosi di siflide sono aumentate del 25% negli ultimi 3 anni, così come quelle di contagio da HIV e virus dell'epatite.
Ma accanto queste malattie ve ne sono altre, forse meno pericolose ma altrettanto insidiose, in quanto possibile causa di problemi riproduttivi e sessuali: Chlamydia, Mycoplasma, Escherichia Coli, Enterococchi, Streptococchi, Candida, Ureaplasma, Trichomonas, HPV, ecc. Un lungo elenco di patologie a trasmissione sessuale da tenere sempre in mente. Non per aver paura del sesso, ma solo per evitare i rischi ad esso connesso in caso di rapporti sessuali occasionali con partner conosciuti tramite i social network.
Facebook Inc. attreverso i suoi portavoce, ha immediatamente replicato: "L'affermazione che Facebook sia responsabile della trasmissione della sifilide è ridicola. I dati riportati dalla stampa, oltre ad esagerare le osservazioni formulate dal professore, ignorano la differenza tra correlazione e nesso di causalità. Il nostro sito web non è un luogo nato per favorire gli incontri ed il sesso occasionale, ma è un modo per mettere, e far rimanere in contatto, amici, familiari e colleghi di lavoro."
La notizia riportata dal Daily Telegraph, ovviamente, non ha lo scopo di screditare, ma quello di mettere in guardia i giovani internauti, accendendo i riflettori su di un preoccupante fenomeno di sanità pubblica che trae le sue radici nella disinformazione e, forse, nell'uso incosapevole di internet.


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